Adoro educare i cani. Del resto se così non fosse, non avrei
deciso di intraprendere questa professione. Ho sempre pensato che fossero
creature incredibilmente intelligenti e sensibili, con le quali fosse
relativamente facile comunicare, una volta capito il loro linguaggio. Una cosa,
invece, che mi riesce, talvolta, ancora difficile, è comunicare con i
proprietari di cani. Queste affascinanti creature sono, anch’esse, intelligenti
e sensibili (non sempre, intendiamoci), ma, a differenza dei cani, possiedono
dei metodi di ragionamento che spesso mi risultano incomprensibili. Volete un
esempio? Una mia cliente, che per una questione di privacy chiameremo sig.ra
Prancesca era la proprietaria di Chicca, la Labrador Retriever più grossa che
io avessi mai visto. E con grossa non intendo alta e muscolosa, ma un enorme
tortellino beige di 65 kg di ciccia. Non è stato difficile trovare la falla nel
programma alimentare di Chicca: il mezzo kg di biscotti giornaliero, abbinato a
latte (rigorosamente intero) o gelato, seguiti da lunghi sonnellini sul divano
e da passeggiate di ben 5 minuti (giusto il tempo di fare pipì), avevano ben
presto trasformato uno dei migliori cani da riporto di tutta la specie canina,
in una sorta di mega-puff con il muso. La prima cosa da fare, quindi, era far
perdere peso a Chicca. Dopo aver spiegato alla sig.ra Trancesca (era così che
l’avevo chiamata, no?) i rischi di salute per un cane obeso, e dopo averle
fornito un piano alimentare ed uno di “allenamento” ad hoc, me ne sono andata,
fiduciosa che, nei 3 mesi di programma, avrebbero fatto grandi progressi!
Dopo numerose telefonate, nella maggior parte delle quali
una triste sig.ra Brancesca mi implorava di poter dare almeno un pasticcino
domenicale alla povera e depressa Chicca, che, a suo dire, diventava ancore più
mogia dopo ogni mio categorico “no”, era infine giunto il termine dei 3 mesi.
Convinta di incontrare il simpatico duo per iniziare con le lezioni di
educazione, potete facilmente immaginare quanto io sia rimasta allibita nel
vedere Chicca in versione tortellino esattamente come l’avevo lasciata 3 mesi prima! Temo che,
proprio come per i cani, l’espressione del mio volto debba aver fatto trapelare
i miei pensieri, perché la sig.ra Drancesca ha cominciato immediatamente a
raccontarmi di quanto vedesse la sua piccolina (piccolina???) denutrita e
depressa, e che, quindi, per evitare che soffrisse, avesse, solo in rare
occasioni (ma certo!) integrato la normale razione di pappa con qualche
biscottino dietetico… senza contare che, mangiando così poco, si sentisse
debole, e che quindi non potesse fare le passeggiate giornaliere…
C’era dunque stata un’enorme barriera linguistica tra me e
la sig.ra Srancesca, o questa aveva deliberatamente ignorato ogni mio
consiglio? Temo che non lo scopriremo mai (….).
Comunque tranquilli, alla fine Chicca ha (quasi) raggiunto
il suo peso forma. Ora segue un’alimentazione sana e fa passeggiate regolari.
Certo, ogni tanto “qualcuno” le allunga un biscottino… ma chi di noi lo
rifiuterebbe!